Sempre a Roma…. Assaggi d’autore…

Assaggi d'autore (peperoncino)

Assaggi d’autore (peperoncino)

Prendete la strada per Fontana di Trevi, magari passando dal Quirinale in una calda serata autunnale e andate fino a via dei Lucchesi dove al 28 trovate Assaggi d’autore. Il localino è piccolo, curato, ben arredato con poltrone e divani anche questo, ma di uno stile molto più raffinato di del 2periodico. Trovate tutto, dalla colazione e i suoi dolci esposti sotto belle cupole, il pranzo, l’aperitivo-cena che piace a tanti.
Noi ci siamo seduti su un paio di poltrone di stile quasi inglese ed abbiamo preso… indovinate? Uno Spritz. Si, non siamo molto originali. Ma ci sono anche molti vini e una birra romana di cui forse avete sentito parlare: ‘Na Biretta.
Abbiamo fatto un paio di viaggi al buffet dove c’erano paste, frittate, verdure e molto altro. Dopo un bel po’ di chiacchiere e risate siamo andati a pagare senza svenire (considerate che il locale si trova a 50 mt dalla Fontana più famosa del mondo…) ed abbiamo anche chiesto un paio di bottiglie di birra fredde da portare via.
La serata è continuata sulla scalinata di Trinità dei Monti fra chicchere e ricordi e sorsi di birra mentre passavano stranieri, romani, fotografi, venditori di rose e quant’altro. La birra (in una bottiglia dalla forma originale) ha rallegrato ulteriormente una serata fresca, alla fine di una bella giornata importante e significativa per gli amici e non solo!

E cosa dire del panorama notturno di Roma? Semplicemente emozionante!

2periodico

Siete per caso di passaggio a Roma e non sapete cosa fare?
Credete che nella capitale non sia in auge il rito dell’aperitivo?
Vi piace passare del tempo fra arredamento vintage (o di seconda mano) e mentre sorseggiate un bicchiere di vino o uno spritz avete anche voglia di fare un po’ di shopping?
Se la risposta alle domande è sempre si, allora vi consiglio un bel localino le Rione Monti, una zona dove ho avuto la fortuna di abitare quando ero studente e che oggi mi sembra ancora uno dei più ricchi di vita nella zona centro.

Il locale si chiama 2Periodico e lo trovate in via Leonina al 27. Vi accoglie con molta tranquillità e semplicità e se avete voglia potete anche mettervi all’esterno su un vecchio divano tanto la via è poco trafficata e l’aria ancora calda a novembre (magie di Roma).
Dentro l’ambiente è informale, le persone cordiali e le sedie non fanno un paio in quattro (cioè stili e periodi differenti). Dopo le 19.00 musica ambient con dj. Le pareti sono tappezzate di oggetti di ogni genere (sculture, pitture, pupazzi, bici…) mentre il menù è ricavato su vecchie riviste anni ’50 in stile decoupage. Potete ordinare seduti su un divano di una vecchia casa o su una sedia della nonna o magari una poltrona anni ’70. In ogni caso il posto sarà comodo, allegro, vivace e retrò… tremendamente retrò…
Lo spritz lo fanno buono, fresco e carico, non so dire il resto. Insieme vi portano patatine vintage e un assaggio dal grande buffet degli aperitivi. Poi si parte con la musica. E tante chiacchiere in compagnia.

Un locale davvero carino, curato, styloso e comodo, dove passare una bella serata in allegria. Ve lo consiglio.

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L’ingresso del locale 2Periodico ricavato da un vecchio garage

PS. Questo post era tanto per rinfrescare, parlando di qualcosa di diverso…

una mattina oppure una notte

Una mattina di agosto, proprio nel periodo in cui sei più stanco, decidi che per una notte puoi non dormire. O dormire solamente un paio di ore. Verso l’una prendi l’auto, raggiungi le montagne ed inizi a camminare. Nonostante il freddo. Il sonno. I pensieri ed i problemi. Arrivi alla cima, solamente per vedere questo.

alba

Ti addormenti mentre aspetti. Ti risvegli ai primi raggi di luce, poi dormi ancora un poco e infine ti godi lo spettacolo. La giornata prende un’altro aspetto. L’aria si scalda lentamente. Apri gli occhi con la stessa lentezza. Ti guardi attorno. E rimani senza parole. Senza fiato. Senza paura.

panorama dopo l'alba

Sei salito fin lì e ti sembra di essere arrivato alla cima del mondo. Hai superato una piccola prova. Gli altri scalatori arriveranno più tardi, alla spicciolata. Tu hai camminato di notte, con il buio e una lampadina ad illuminare il sentiero. Potevi perderti, ma non l’hai fatto. Potevi riposare, ma non hai fatto nemmeno quello. Il freddo ti spingeva ad andare avanti. Il freddo e la sua compagnia.

Tutto questo lo puoi fare solo se hai accanto a te una persona straordinaria. E lei camminava con me.

Tutto ciò di cui non ho bisogno

non ho bisogno....

Iniziamo a toglierci qualcosa di torno. Qualche peso che blocca.

Ovvero… ciò di cui non ho bisogno (parte prima se ce ne sarà una seconda)

Non ho bisogno di 100 reality show di tutti i tipi.

Non ho bisogno di gente che urla in televisione.

Non ho bisogno di cattivi maestri e cattivi libri (per i primi sono capace da solo, per i secondi preferisco leggere le etichette dei prodotti alimentari).

Non ho bisogno di vino cattivo (diceva un tale che la vita è troppo breve per bere vino cattivo).

Non ho bisogno di persone che sanno solamente lamentarsi e criticare senza muovere mai un passo (alzi la mano chi non ne conosce almeno un paio).

Non ho bisogno di ubriacarmi tutte le sere o stordirmi con la musica da discoteca.

Non ho bisogno di politica e cronaca come ce ne è tanta in Italia oggi.

Non ho bisogno dei giornali che non indagano e non spiegano ma si parlano fra di loro.

Non ho bisogno di idee vecchie e stantie che si ripetono sempre uguali.

Non ho bisogno di pubblicità.

Non ho bisogno di foto di copertina, corpi senza anima, uomini e donne del mondo dello spettacolo.

Non ho bisogno di persone senza onore e senza vergogna.

Non ho bisogno di belenmoracoronabriatore e tutto il loro circo.

Non ho bisogno delle merendine del mulino bianco.

Non ho bisogno delle macine.

Non ho bisogno di partite di pallone tutti i giorni della settimana e dei miliardari che tirano calci alla palla.

Non ho bisogno di pensare che un’automobile sia la soluzione a tutti i miei problemi.

Non ho bisogno di …

ma avrei anche bisogno di tante altre cose…

come una lavagna…

ho una lavagna in casa. non di quelle delle scuole, ma una lunga lavagna di legno verniciata con quei prodotti che alla fine puoi scriverci sopra con il gessetto. E’ stata una delle prime cose che ho pensato per la mia casa ideale. sarebbe stata li, nera, piena di segni bianchi o colorati. l’avevo pensata per dare sfogo ai miei sogni, alle mie idee, come aiuto alla mia memoria davvero pessima. adesso è piena di scritte, ma di cose che devo ricordare, quasi tutte per lavoro. invece la vorrei piena di sogni e di idee, di futuro.

ecco perché adesso il blog è una piccola lavagna. ricominciamo. coi sogni e le idee. coi progetti da inseguire. con le foto e i pensieri. ridiamo corso. finché non sarà il momento di pulire anche questa lavagna e cercare nuovi sogni e nuovi progetti. ed un nuovo templare 😉

buona domenica e buon lunedì.

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(si, lo sappiamo tutti. Settembre è il mese in cui si fanno progetti.)

La vacanza…

La vacanza è una cosa sacra… come la democrazia…

Quando il lavoro ti viene a noi, quando non ce la fai più a ripetere gli stessi gesti ogni giorno, anche il sabato e la domenica, quando devi alzarti ogni mattina all’alba o giù di li per andare al lavoro… quando tutto questo ti pesa enormemente… allora hai proprio chiaro in mente che ti serve una vacanza. Perché è la mente stessa che si ricrea, il fisico che respira, il mondo che si apre ed hai tutto il tempo per fare (o non fare) tutto quello che vuoi. La creatività si riprende un po’, i colori ricominciano a brillare e trovi lo stimolo per fare solo le cose importanti e non più solo quelle più urgenti.

Immagini. Foto scattate o rubate in un momento il cui il tempo era diverso e scorreva più lentamente, i colori più vividi e i sapori più forti. Ho provato a portarne un po’ con me…

Ovviamente avrei voluto ( o dovuto) lavorare un po’ le foto per riuscire a comunicare meglio quello che mi hanno regalato quei momenti e quei luoghi ma, ovviamente, siamo tornati dalla vacanza e il tempo è tornato ad essere quello frettoloso del lavoro. Ma non demordo, e quegli attimi li conservo e vi attingo.

nel prato, in alta montagna

fragoline di bosco... quanto tempo che non ne raccoglievo...

vacca al sole (e non è la costa smeralda)

fragoline. piccole e caparbie.

la campana esiste in natura. ed è bellissima.

un tramonto. tanto per dire.

il tempo passa e le storie si susseguono

Saprete ormai che da quasi un anno scrivo ogni mese un piccolo racconto sul blog di troppicolori… una specie di laboratorio di scrittura e, come tutti i laboratori di scrittura, anche di psicoanalisi.

Ma siccome la psicoanalisi da sola mi è un po’ indigesta, ho chiesto a mia nipote (A), di collaborare con me. E visto che la scuola è ormai finita, in quattro e quattr’otto ha letto un racconto che ho scritto e ne ha creato una piccola opera d’arte.

Il racconto lo trovate qui, mentre l’ispirato disegno è questo qui sotto….

 

Buona serata a tutti!

 

disegno ale viaggio

c’era una persona che non c’è più…

Alcuni semplici ricordi ti colpiscono all’improvviso.
Un piccolo particolare cambiato, il profilo della città mutato senza che tu ne sapessi nulla, alcune piccole e basse case che non ci sono più. Improvvisamente entri in una bolla spazio temporale e ti ritrovi immerso da una ondata di ricordi che non sai da dove provengono. Eppure non puoi fermarli.
Così spunta il ricordo di quella persona che ti era cara, anche se non la conoscevi così in fondo, schiva e silenziosa com’era. E adesso non c’è più.
Da piccolo l’avevi incontrata la prima volta e il suo ricordo è legato alla tua infanzia. Andavi da lui a chiedere consiglio, se così si può dire. Gestiva e governava una libreria con la sua pazienza, i suoi ritmi ed il suo sorriso stanco, i suoi capelli grigi.
Andavi a comperare i libri di scuola quando arrivava settembre, le statuine del presepe a Natale, i libri ed i romanzi da leggere durante tutta l’estate e a primavera quando, se eri stato bravo, potevi comprarne uno o due in più. Quasi tutti gialli, i tuoi preferiti.
Lui sembrava sorridere poco, ma si ricordava di te e in quella libreria poco fornita si ricordava di cosa avevi già acquistato e cosa ti mancava, suggerendoti anche i nuovi arrivi.
Tua madre ci scambiava due chiacchiere mentre tu ti perdevi fra quei tascabili tutti con il dorso giallo ed il titolo in nero, scritto piccolo.
Uscivi mano nella mano con lei, con un carico di fantasia e immaginazione sotto il braccio, sognando di arrivare a casa il prima possibile per metterti a leggere.
Sorrideva poco, ma si ricordava di te. Anche anni dopo, quando lo hai rincontrato dopo tanto tempo e le strade si sono nuovamente incrociate. Fino a quando, rapidamente, lui non è dovuto partire per un altro viaggio, più lungo, senza fine.
Grazie di esserci stato e di avermi tenuto da parte quei libri per l’estate. E’ stato importante per me.

Piove e c’è il sole

Ci avete fatto caso che l’argomento principale in ogni discussione, in questi giorni, è quello del tempo?
Una volta era argomento da ascensore, un paio di frasi imbarazzate con un lontano conoscente, o una discussione fra contadini, al massimo il peggiore degli approcci per un imbranato conquistatore.
Poi è arrivato il maggio pazzerello e questo giugno ancora così freddo e piovoso. Dietro alle selve di “non si è mai visto un anno così” e “ecco che ricomincia a piovere” e “il mondo sta andando a rotoli”, insomma dietro a tutte queste chiacchiere da bar c’è il fatto che oggi è stata una bella giornata, con il suo sole mattutino, il rumore dei tuoni all’una e la pioggia il pomeriggio, tanto per mantenere i prati verdi, l’aria fresca e l’allergia lontana.
E chi vuole mettere a tutti i costi la maglietta leggera… Che impari a soffrire un po’ il freddo!!!